Dopo avervi proposto una lista dei migliori negozi per la telefonia a Roma, oggi vi proponiamo un nuovo tema.
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- Gli elementi "di contorno" dell'impianto antifurto
- Impianti di sicurezza: gli allarmi perimetrali
- Come funzionano i sensori volumetrici?
Quando si acquista una nuova casa, oppure una nuova auto una delle prime cose a cui si pensa è metterle in sicurezza con un antifurto a norma. Per questo vi proponiamo una lista di negozi che vendono impianti antifurto a Roma.
Intanto iniziamo a vedere insieme come si struttura un antifurto.
Innanzitutto c'è la centralina. E' il cuore pulsante di tutto il sistema. Si installa solitamente all' interno della casa, vicino la porta principale. Da qui, tramite tastiera, possiamo attivare, disattivare e parzializzare il nostro antifurto. La centrale è collegata a tutti i componenti del sistema a cui è interfacciata via filo, wireless oppure con un collegamento misto.
Si alimenta tramite corrente elettrica, ma al suo interno, è presente una batteria tampone che la rende utilizzabile anche di black out. Il combinatore telefonico è una scheda che si trova all' interno della centralina. Collegato al telefono di casa o ad una linea mobile tramite Sim, fa partire una telefonata a dei numeri prestabiliti in caso di allarme.
Un messaggio preregistrato che riceveremo al cellulare o casa dei nostri parenti ci informerà del tentativo di intrusione. A quel punto possiamo intervenire fisicamente o disattivare l'allarme a distanza tramite telefono.
Se la centralina è il cuore del sistema i sensori sono il braccio armato. Si installano in ogni stanza. Si tratta di piccole scatoline in plastica con una finestrella. Da qui un emettitore ad infrarossi "legge" a distanza la temperatura corporea di qualsiasi oggetto gli si ponga davanti. Quando rivela quella di un essere umano invia un impulso di allare.
I sensori possono essere installati sia all 'interno, che all'esterno della casa. Molto importante la funzione "pet immune" che riesce a far distinguere loro se un animale si trova davanti al sensore. Eviteremo molti falsi allarmi.
La sirena si installa all' esterno della casa. Da' un segnale visivo e acustico quando scatta l'allarme. Serve per allontanare i ladri e al contempo avvertire i vicini.
Gli elementi "di contorno" dell'impianto antifurto
Quelli di cui sopra sono i principali componenti di un kit di allarme a cui possono essere aggiunti i contatti magnetici che si installano su porte e finestre e le telecamere di video sorveglianza. Un impianto di antifurto di buona qualità, formato da centralina con combinatore, tre sensori, sirena costa circa 1000-1500 euro compresa installazione.
Fino al 31 dicembre 2014, coloro che acquistano un impianto possono usufruire delle detrazioni previste dal Decreto Letta. Il 50% della spesa è portato ogni anno per 10 anni in detrazione. Ad esempio se spendiamo 2mila euro, il 50% ovvero 1000 euro è detraibile. Quindi ogni anno possiamo detrarre dalla dichiarazione dei reffiti per 10 anni, 100 euro. Le marche più blasonate sono quasi tutte italiane: Tecnoalarm, Lince, Bentel, Diagral. Per un preventivo di un antifurto per la casa potete contattare il numero verde 800 529 750.
Impianti di sicurezza: gli allarmi perimetrali
Se si vuole rendere ancora più sicura la propria casa, il proprio negozio o un magazzino, l’allarme perimetrale è sicuramente una delle migliori soluzioni sia per la protezione interna e sia per la protezione perimetrale della vostra casa. Viene installato un antifurto agli infrarossi ed essendo montato all’esterno può essere considerato come il primo deterrente contro i ladri. Infatti i raggi creano una barriera invisibile a occhio nudo che individua immediatamente gli intrusi.
Uno delle note positive di questo antifurto è il funzionamento anche se la persona non è presente a casa. Grazie alla modalità wireless può essere installato senza fili. Un antifurto perimetrale costa all’incirca dagli 80,00 ai 120,00 € a sensore, ma ovviamente il prezzo può salire.
Come abbiamo appena anticipato esistono due esempi di antifurto perimetrale:
- Via filo: questo prevede l’utilizzo di 4 fili, due che portano il segnale di allarme e due che portano la corrente.
- Via wireless: non occorre l’utilizzo dei fili. Il ricevitore universale permette di collegare fino a 9 sensori. La batteria dura circa 4 anni.
Essendo montato all’esterno questo tipo d’impianto deve prevedere l’installazione di un tamper anti-sabotaggio per ogni sensore.
Almo Tecnologie
Almo Tecnologie è il frutto di un sogno di un ragazzo, che dopo aver lavorato per moltissimi anni nel settore degli impianti e sistemi di allarme, decide di mettersi in proprio creando il suo negozio di impianti antifurto a Roma. Il suo scopo è quello di soddisfare il cliente creando così un legame di fiducia. Sempre alla ricerca costante di novità, grazie all’utilizzo di macchinari all’avanguardia e a prodotti di altissima qualità, Almo offre un servizio di elevatissima fattura.
Via Rodolfo Verduzio, 44
00132 Roma
Tel. 333.6531318
Techno Security
Da più di trent’anni la Techno Security si occupa di sicurezza installando impianti antifurto a Roma e in tutta la penisola Italiana. Si occupano a 360 gradi della sicurezza. Uno dei loro punti di forza è la possibilità di offrire, attraverso uno staff qualificato, un’assistenza h24. Altra nota positiva viene dall’utilizzo di apparecchiature tecnologicamente avanzate provenienti dal mercato estero.
Via Mario Rapisardi, 51
00137 Roma
Tel. 0698387298
Come funzionano i sensori volumetrici?
Quando si pensa ad un impianto d’allarme, si offrono una serie di descrizioni generali: un sistema improntato alla sicurezza che blocca un’intrusione, avvisando nella situazione in cui qualcuno stia cercando di introdursi in un ambiente privato. Per mezzo dei sensori volumetrici è possibile rilevare un movimento all’interno di qualsiasi area, posizionata sotto il controllo del sensore stesso. Esistono diversi sensori volumetrici, quello ad infrarossi passivo e quello a microonda sono tra i più gettonati. Il primo, per la supervisione dei locali è sicuramente il più scelto.
Nella maggior parte dei casi questo sensore è accostato all’acronimo PIR, che proviene dall’inglese passive infrared. Grazie a questo sensore, tutte le temperature che sono oltre lo zero assoluto, emanano energia sotto specie di radiazione luminosa, motivo per cui un sensore di questo tipo non fa altro che rilevare un cambiamento nella temperatura ambientale. Ma perché è chiamato “passivo”? è chiamato in questo modo perché non emette energia ma è capace di rintracciare quella emessa dai soggetti: quando una persona passa di fronte ad un rilevatore, verrà registrata una brusca variazione di temperatura, la quale genererà un segnale d’allarme. Bisogna però fare attenzione ad allarmi erronei, registrati quando ci sono caloriferi o condizionatori vicino alla luce solare. I costi impiegati per questi sensori sono davvero bassi e adatti per la sicurezza domestica, anche nella loro versione senza fili.
Come funziona invece il sensore volumetrico a microonda? Il funzionamento alla base di questo sensore è basato interamente sull’effetto doppler. Il sensore emette una microonda, che arriva fino ad un oggetto.
L’oggetto infine riflette una parte del segnale. Dal momento in cui l’oggetto è fermo, il segnale che viene rilanciato indietro emette la stessa frequenza. Dal momento in cui il sensore propone la stessa frequenza, se si muove, si ottiene una variazione provocando l’attivazione dell’allarme. Se per caso un intruso si dirige verso il rilevatore, la frequenza che proviene dalla radiazione, torna indietro più alta della precedente. Questa tipologia di sensore ha un livello di sicurezza alto, ma bisogna stare molto attenti nel corso dell’istallazione, per evitare problemi di taratura che causerebbero allarmi imprecisi.